Fragrante, fresco, morbido, croccante, profumato, buono: chi dice pane pensa a questo e a tanto altro. La storia del popolo altamurano e di questa parte di Murgia è figlia della tradizione bianca e della panificazione, in cui gesti e rituali si ripetono immutati.

Un’arte che è sinonimo d’identità e orgoglio per la città di Altamura, ed è dovere di tutti tramandarla al meglio, nel rispetto della tradizione e del consumatore finale.

Ci sono dei passaggi fondamentali che si ripetono da sempre e per sempre, come anche le emozioni e le sensazioni che accompagnano questo rituale. C’è chi lo fa il pane: il lavoro di notte, la fatica, il sacrificio, il movimento sapiente delle mani, l’attenzione, la cura e la passione. E c’è chi lo acquista quel pane che significa appartenenza, famiglia, ricordi e abitudine di riunirsi intorno ad un tavolo e benedire quel frutto, dopo ore di faticoso lavoro nei campi.

Ma il pane oggi è anche cultura, turismo, esperienza sensoriale, narrazione popolare, storytelling di un territorio (per usare il linguaggio della contemporaneità).

Quello che fa di Altamura la patria del buon pane e del buon vivere è un connubio indissolubile tra utilizzo di farine certificate di grano duro, provenienti solo ed esclusivamente da grano pugliese, e la maestria dei panificatori autoctoni nella lavorazione e trasformazione di un prodotto finale unico.

“Il pane rappresenta la nostra identità, la nostra essenza”: queste le parole ricorrenti di Gino Picerno, alla guida di PanBiscò insieme ai suoi tre figli, e che ha ricoperto per due mandati la carica di presidente del Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela del Pane di Altamura. Una realtà, quella di PanBiscò, in cui i valori della famiglia e del territorio sono radicati con l’idea di promozione e valorizzazione del pane, e testimoniati da un’idea di azienda in continua evoluzione con idee sempre nuove e prodotti in linea con i gusti e le abitudini del consumatore. Affidabilità e professionalità al servizio di chi sceglie la gamma dei suoi prodotti e ripete l’acquisto.

E adesso, comprare il pane ha la stessa valenza? Si utilizzano, per avere un prodotto di qualità, le stesse materie prime e le varietà di grano duro autoctone coltivate nell’altopiano murgiano. La preparazione del pane vede il ripetersi ogni giorno delle stesse fasi di lavorazione, prima affidate alle donne e ora ai maestri panificatori altamurani.

C’è una grande responsabilità nel proteggere questo prodotto che i nostri antenati ci hanno consegnato. Sa di buono, sano e genuino: parla di noi, della nostra generosa terra e di tutti quelli che ci hanno preceduti e che hanno fatto arrivare questo prodotto intriso di storia fino a noi. Parla di amore e tradizione da difendere e tramandare.

Perché questo siamo ed è bello farlo sapere e ricordarlo con orgoglio ogni giorno, agli altri e a noi stessi.